Nascerà a Milano, nel Municipo 4, il Distretto dell’Inclusione

Ne parliamo con Tebana Masoni, una delle cinque dinamiche e poliedriche promotrici del progetto che, con Raffaella Manzotti, Alessandra Licheri, Caterina Donnini e la francese Roselyne Bouyer, sta lavorando per la realizzazione del Distretto Dell’Inclusione sociale nel territorio Municipale 4.
“Partendo dalla rilevazione delle problematiche sociali e culturali, da una mappatura di bisogni e criticità, tramite interviste a cittadini e rappresentanti di realtà associazionistiche e di volontariato, si sono individuati gli interventi e obiettivi concreti per dare una risposta alla domanda della collettività.”
Tebana è anche vicepresidente dell’associazione “Todo Modo” che è presente da tempo nella zona di Molise-Calvairate con attività culturali e sociali che mirano a coinvolgere le fasce di popolazione più emarginate. “Il recupero e la coesione sociale si realizza -precisa Masoni- a condizione che si avviino politiche di inclusione sociale”
Pertanto chiediamo cos’è il Distretto dell’Inclusione?
Il Distretto dell’Inclusione è un’iniziativa che mira a creare reti e dunque ad attivare il ricco panorama associazionistico presente nel Municipio 4, in particolare nel quartiere di Molise/Calvairate, con lo scopo di creare sinergie e un’offerta culturale più ricca, variegata e integrata e sempre più personalizzata sui bisogni della cittadinanza
Chi siete?
Siamo un collettivo di innovatori sociali e di artisti, nato dalla partecipazione a Open City, un progetto europeo di rigenerazione urbana e sociale, finanziato dal programma Erasmus+ e coordinato in Italia da Project School. Nel biennio 2020/22, Open City ha avuto lo scopo di far emergere i bisogni e i desideri degli abitanti del Municipio 4 di Milano, e di proporre risposte pertinenti ad essi.
Che tipo di iniziative mettete in campo?
Progetti culturali e attività legate al terzo settore, l’arte visiva e l’arte partecipata, il turismo lento e sostenibile, il long-life learning, la facilitazione e la mediazione in campo socio-educativo, il graphic design e la comunicazione digitale, le indagini e ricerche sociologiche, il community building, il volontariato e la cittadinanza attiva.
Quali sono gli obiettivi comuni della vostra associazione?
Ci unisce l’essere propositivi e la determinazione nel fare la nostra parte. Abbiamo un approccio aperto, multidisciplinare e collaborativo. Vogliamo contribuire alla trasformazione della città, coinvolgendo in modo creativo e originale le comunità di riferimento nel processo e restituendo ai cittadini il loro ruolo di veri protagonisti del cambiamento.
Da dove nasce l’idea del Distretto dell’Inclusione?
L’idea di creare un Distretto dell’Inclusione nel Municipio 4 nasce da una mappatura di taglio sociale che abbiamo realizzato sul territorio da marzo a giugno 2021 nell’ambito del progetto Europeo Open City. L’obiettivo era evidenziare le principali caratteristiche dell’area in termini di identità, patrimonio, desideri e bisogni, per promuovere risposte volte alla partecipazione e a beneficio del maggior numero possibile di cittadini.
Abbiamo realizzato interviste su diverse tematiche: il senso di appartenenza alla comunità, gli spazi da rigenerare, la percezione dei cittadini del proprio quartiere, l’isolamento generazionale delle persone più anziane, il fare rete tra associazioni e la comunicazione tra enti del terzo settore.
Abbiamo quindi incontrato e ascoltato i residenti, gli studenti, le figure sociali di riferimento come i portinai delle case popolari, gli edicolanti, i commercianti, i rappresentanti delle reti di quartiere e della rete delle cascine, i cittadini attivi nelle associazioni e le organizzazioni del terzo settore.
Cosa è emerso dell’indagine sul territorio.?
La mappatura urbana e sociale ci ha restituito una conoscenza approfondita delle esigenze del Municipio 4.
I residenti del Municipio 4 sono ben coscienti di vivere in un territorio in trasformazione e i grandi cantieri di riqualificazione urbana generano aspettative. Per questo motivo, i cittadini vogliono poter indicare alle istituzioni i loro desideri per il futuro dei loro quartieri.
In particolare, ci hanno fatto partecipi del loro bisogno di riappropriarsi degli spazi pubblici e chiedono a gran voce di poter usufruire di eventi culturali e festivi all’aperto e destinati ad un ampio target cittadino. Hanno il desiderio di condividere momenti di comunità e di sviluppare insieme un senso di comunità.
In un contesto di multiculturalità e di gentrificazione, chiedono momenti di aggregazione per potersi conoscere e “arricchirsi” della cultura dei propri vicini.
Manifestano inoltre una maggiore attenzione alle tematiche ambientali anche a partire dalle sue forme più locali, l’abbellimento del paesaggio, la tutela e l’incremento del verde in quartiere. Sono sensibili ad una (ri)valorizzazione del grande patrimonio urbano, agricolo, industriale che caratterizza i loro luoghi di vita.
Come possono intervenire gli Enti del Terzo Settore nel vostro progetto?
Gli enti del terzo settore hanno una profonda conoscenza “di campo” del tessuto sociale. Promotori di cambiamento, osservatori della realtà dei quartieri, spesso vera rete di sostegno, gli enti, le associazioni, le cooperative e le imprese sociali si prefiggono di espandere l’accesso a cultura, istruzione e formazione, informando e spingendo i cittadini a usufruire di tutte le opportunità che la municipalità offre. Per raggiungere questi obiettivi le associazioni hanno bisogno di fare rete, di poter sviluppare dei modelli cooperativi di progettazione e di azione, e di attivare delle modalità per condividere le conoscenze e le competenze.
Anche le associazioni evidenziano il bisogno di spazi che possano esser messi a disposizione di tutte le associazioni per organizzare le proprie iniziative, siano esse piccoli eventi e/o di grande rilievo.
Il luogo
Per tutti questi motivi, possiamo dire di aver identificato un forte potenziale di cittadinanza attiva all’interno del Municipio 4, che potrebbe essere la sede del futuro Distretto dell’Inclusione.
Il Municipio 4 sta subendo dal punto di vista urbanistico e del tessuto sociale una notevole trasformazione. La presenza di una crescente comunità multietnica impone l’avvio di un processo di comunicazione e di inclusione, sarà per voi questo un obiettivo?
I profondi cambiamenti urbanistici che stanno interessando il quartiere, la diversità che caratterizza il tessuto umano e la presenza di realtà del terzo settore che già lavorano sul quartiere, desiderose di estendere il proprio raggio d’azione, rendono questo territorio particolarmente adatto ad ospitare il Distretto dell’Inclusione.
La decisione di partire dalla parola Distretto è per noi allo stesso tempo una sfida e una provocazione: in una città come Milano in cui il Distretto spesso è abbinato a moda, design e comunicazione, noi scegliamo di (ri)partire dalle persone mettendo al centro i loro bisogni, con l’intenzione di abitare il quartiere e fare la nostra parte nel rendere i suoi spazi sempre più accoglienti e vivibili.
In definitiva qual è la vostra mission?
Con il Distretto dell’Inclusione, intendiamo:
- Valorizzare la diversità del tessuto sociale e urbano del Municipio 4, (ri)creare e rafforzare i legami tra gli abitanti, i cittadini e il loro territorio, e tra cittadini e le associazioni che operano nei quartieri.
- Attivare la partecipazione usando l’arte e la cultura come strumenti di costruzione del senso di comunità, stimolando la volontà di contribuire insieme al cambiamento, prenderci cura dell’ambiente a partire dallo spazio urbano attraverso la creazione di bellezza nei quartieri.
- Rivalorizzare il patrimonio urbano, agricolo, industriale che caratterizza il Municipio 4 e il quartiere Molise Calvairate in particolare.
Le azioni che intendiamo realizzare da qui al 2023, verso il Distretto dell’Inclusione sono:
- Attivare gruppi di lavoro tematici periodici aperti a cittadini, associazioni e istituzioni, con lo scopo di creare una rete di attori operanti nel Distretto dell’inclusione.
- Realizzare esplorazioni urbane per costruire insieme una mappa visiva del territorio.
- Attivare processi e azioni interculturali e intergenerazionali, utilizzando come metodologia l’arte partecipata e l’arte pubblica.
- Creare un portale virtuale dedicato sia ai cittadini che alle associazioni e alle istituzioni, in cui ciascuno possa trovare informazioni sugli enti del terzo settore e le istituzioni presenti in quartiere, nonché sull’offerta culturale, accorciando le distanze tra cittadini, enti e istituzioni e migliorando l’accessibilità ai servizi.
- Progettare e realizzare eventi culturali, workshop, laboratori, attività socio-culturali in collaborazione con le associazioni.
- Aprire uno spazio, Distretto dell’Inclusione, che diventi laboratorio di sperimentazione di cittadinanza attiva.
Il Distretto dell’Inclusione nel Municipio 4 ce lo immaginiamo così:
Un luogo di continua effervescenza culturale, un laboratorio permanente di rigenerazione sociale dove tutti possono partecipare e sentirsi accolti, dove la diversità delle persone, delle idee, delle organizzazioni e dei luoghi diventa una ricchezza a beneficio di tutta la comunità. Dove la somma dell’intelligenza collettiva si declina in infinite nuove opportunità di azioni artistiche e di eventi culturali, di esplorazioni del territorio e di riscoperta della sua bellezza, di formazione e di condivisione delle competenze, e soprattutto, di ispirazione per chi ci verrà a trovare.
Un luogo in cui creare, ricreare legami tra le persone, le associazioni e il territorio, attraverso l’arte e la cultura come metodo immediato, stimolante e pertinente di fare inclusione!
Abbiamo un sogno, costruiamolo insieme!

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